Ostetricia. Nasce Syrio, la Società italiana di Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali

19 Giu 2015

Tre, in particolare, gli obiettivi dell’associazione: promuove e realizzare la ricerca, la formazione ed il management nell’ambito delle scienze ostetrico-ginecologiche-neonatali. A guidare la neonata Società sarà Miriam Guana, docente di Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali ed ex presidente Fnco.

Nasce Syrio, la Società italiana di Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali. A fondarla è stato un gruppo di ostetriche italiane provenienti dalle diverse realtà operative del settore: accademia, formazione, libera professione, sistema salute pubblico e privato (ospedale e territorio).

A guidare la neonata Società scientifica sarà Miriam Guana, docente di Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali presso l’Università degli Studi di Brescia ed ex presidente della Federazione nazionale dei Collegi delle Ostetriche (Fnco), che ricoprirà la carica per i prossimi cinque anni.  A completare il Consiglio Angelo Morese (Sv) Vice Presidente, Simona Fumagalli (MB) Segretaria, Marina Lisa (To) Tesoriere, Consiglieri Elio Lopresti (Pa), Dila Parma (Bo), Antonella Cinotti (Fi), Nadia Urli (Vr), Cristiana Pavesi (Pc). Tra i soci fondatori anche Antonella Nespoli (MB), Edda Pellegrini (Bg), Domenica Mignuoli (Cs), Erika Vaccari (Bs), Irene Marzetti (AP), Maria Pompea Schiavelli (Ba).

“Syrio ha scelto per il proprio logo un’immagine stilizzata di un emblema della storia ostetrica: lo stetoscopio di Pinard, di legno, strumento clinico che accompagna la nostra pratica dal 1800”, spiega la presidente, che illustra anche le ragioni del nome “Siryo”. “Anzitutto non è un acronimo ma si riferisce alla stella più luminosa nella costellazione, ritenuta, secondo un mito, il luogo di origine della conoscenza e dell’umanità. Come Sirio, anche le ostetriche aiutano, da sempre, con la loro presenza, a proteggere la nascita/la maternità/la famiglia e la continuità delle specie. La lettera ipsilon (y) di Syrio vuole ricordare graficamente i tre obiettivi dell’associazione, ossia promuove e realizzare la ricerca, la formazione ed il management nell’ambito delle scienze ostetrico-ginecologiche-neonatali”. Campi che, spiega ancora Guana, sono “paradigmatici del sapere disciplinare dell’ostetrica previsti dalle normative universitarie e per onorare il proprio codice deontologico che indica come dovere fondamentale quello di erogare l’assistenza ostetrica, ginecologica, neonatale, storici ambiti operativi di competenza”.

Questi, nel dettaglio, gli obiettivi che l’associazione intende perseguire nel corso della sua attività: “Favorire il progresso culturale delle Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali, promuovere e realizzare progetti di ricerca originali attraverso la rete dei propri associati, fondamentali per la codifica del proprio sapere “di fondo”, guida per la prassi; fornire linee di indirizzo per gli insegnamenti delle Scienze ostetrico-ginecologico-neonatali attraverso un aggiornamento continuo delle evidenze; promuovere metodologie di apprendimento innovative nell’ambito della didattica, nonché modelli assistenziali e strumenti basati sulle buone pratiche; collaborare con le Istituzioni, Enti pubblici e privati, istituti ed associazioni italiane ed internazionali per la valorizzazione della salute riproduttiva, di genere e nel percorso nascita e del neonato; fornire consulenza tecnica in ambito gestionale delle scienze ostetrico-ginecologico-neonatali sia nel contesto clinico pubblico che privato, nell’ambito della didattica e di progetti di ricerca di settore, nonché consulenza e progettazione di interventi di miglioramento clinico/organizzativo; elaborare, aggiornare e diffondere indirizzi e linee guida per il miglioramento della pratica assistenziale ostetrico-ginecologico-neonatale, anche in collaborazione con Istituzioni ed Enti pubblici e privati, proponendo idonei protocolli di validazione e sperimentazione degli stessi; promuovere la cooperazione con altre società scientifiche, nazionali ed internazionali, facilitando la possibilità per i Soci di incrementare i loro scambi culturali; ed infine pubblicare una propria rivista scientifica”.

L’articolo su Quotidiano Sanità

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