Fumo. Fermo da otto anni il trend in discesa dei fumatori, per la sigaretta elettronica il consumo risale. Il rapporto dell’Iss

1 Giu 2016

Quasi invariata la percentuale dei consumatori di bionde rispetto al 2015: sono 11,5 milioni, circa il 22% della popolazione, rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015. Usano le e-cig circa il 4%, degli italiani e otto fumatori su dieci la usano in combinazione con la sigaretta tradizionale. In lento e costante aumento l’uso dei trinciati tra i fumatori. Questi i dati del rapporto in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.

Non cala in Italia il numero di fumatori. E’ rimasta quasi invariata, infatti, la percentuale dei consumatori di bionde rispetto al 2015: sono 11,5 milioni, circa il 22% della popolazione, rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015. Riprende invece il consumo delle e-cig che torna a toccare punte del 4% di utilizzatori nella popolazione. I dati 2016, infatti, che saranno illustrati domani all’Iss durante il Convegno “Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale”, rilevano valori percentuali simili a quelli registrati nel 2013: il 3,9% degli italiani utilizza abitualmente o occasionalmente l’e-cig (4,2% nel 2013) contro l’1,1% dello scorso anno: “Sebbene non ci siano ancora riscontri scientifici sufficienti sulla sicurezza e l’efficacia di questo strumento nella disassuefazione alle abitudini al fumo – spiega Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – la ripresa del consumo di questi articoli sottolinea la necessità di un attento e ulteriore monitoraggio del fenomeno e di rigorosi studi clinici sul loro utilizzo”.

Viceversa restano sostanzialmente invariati da otto anni i consumi delle sigarette tradizionali, indipendentemente dall’ingresso sul mercato delle e-cig che sono spesso abbinate all’uso di tabacco tradizionale: “Si conferma anche quest’anno un trend che andiamo osservando oramai da 8 anni – spiega Roberta Pacifici, Direttore dell’Osservatorio fumo, Alcol e Droga dell’ISS – ovvero che la prevalenza di fumatori in Italia rimane pressoché invariata, al di là di piccole oscillazioni percentuali scarsamente significative: in particolare, registriamo una lieve crescita nella prevalenza dei fumatori di entrambi i sessi, con un aumento più marcato negli uomini rispetto alle donne. Ciò che sta cambiando sono le modalità di consumo. Quasi l’ottanta percento degli utilizzatori di sigarette elettroniche – aggiunge la Pacifici – usa anche sigarette tradizionali – un dato questo, che merita una riflessione alla luce del fatto che la maggior parte di queste contengono nicotina”.

E a proposito di cambiamenti nelle abitudini di consumo sempre più si conferma l’aumento progressivo di coloro che consumano sigarette fatte a mano: “In aumento lento ma costante – spiega Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – il consumo di sigarette rollate: oltre il 9,0% dei fumatori infatti utilizza prevalentemente sigarette fatte con tabacco sfuso, un fenomeno particolarmente diffuso fra i giovani”.

Risale l’uso della sigaretta elettronica, i cui consumi si erano dimezzati nel 2014 e nel 2015. “I dati – spiega Roberta Pacifici, Direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Iss – indicano che la maggioranza di chi usa la sigaretta elettronica consuma anche le sigarette tradizionali. Si tratta, in buona sostanza, di utilizzatori duali”. Sono i dati del Rapporto Nazionale sul Fumo 2016 elaborati dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’ISS.

Sintesi del Rapporto
I fumatori in Italia sono 11,5 milioni, il 22,0% della popolazione: 6,9 milioni di uomini (il 27,3%) e 4,6 milioni di donne (17,2%). Gli ex fumatori rappresentano il 13,5% della popolazione (7,1 milioni) i non fumatori sono invece 33,8 milioni (il 64,4% della popolazione). Secondo le indagini DOXA condotte tra il 2002 e il 2016 il dato di quest’anno relativo ai fumatori si riporta sui valori registrati nel 2008.
Si osserva inoltre un lieve incremento della prevalenza di fumatori di entrambi i sessi: gli uomini passano dal 25,1% del 2015 al 27,3% del 2016, le donne dal 16,9% del 2015 al 17,2% del 2016.

L’analisi della prevalenza del fumo di sigarette tra gli uomini e le donne nelle varie classi di età mostra che la percentuale di fumatori è ancora superiore a quella delle fumatrici in tutte le fasce di età. Nella fascia di età compresa tra i 25 e 44 anni si registra la prevalenza maggiore di fumatori di entrambi i sessi (24,1% delle donne e 31,9% degli uomini). Fumano di meno gli ultrasessantacinquenni: il 6,9% delle donne e il 18,2% degli uomini. La distribuzione dei fumatori rispetto alle varie aree geografiche mostra che la prevalenza di fumatori di sesso maschile si registra nelle regioni del Centro Italia (30.4%), mentre la prevalenza di fumatrici nelle regioni del Nord (19.9%).

Il consumo medio di sigarette al giorno si conferma intorno alle 13 sigarette. Il 45,0% dei fumatori fuma tra le 10 e le 19 sigarette/die. In aumento, rispetto allo scorso anno, i fumatori cosiddetti “leggeri” (fino a 9 sigarette/die): sono passati dal 16,7% nel 2015 al 23,6% nel 2016. Il 71,1% dei fumatori ha acceso la prima bionda tra i 15 ed i 17 anni: questa fascia d’età si conferma nel tempo particolarmente critica per l’iniziazione al fumo di tabacco. Il 13,8% dei fumatori ha iniziato a fumare addirittura prima dei 15 anni. Gli uomini iniziano mediamente un anno e mezzo prima delle donne (a 17,4 anni gli uomini, a 18,7 le donne) ed Il motivo per cui si accende la prima sigaretta è legato all’influenza dei pari: il 60,7% dei fumatori, infatti, ha iniziato perché influenzato dagli amici o dai compagni di scuola. Rispetto alla tipologia di prodotti del tabacco acquistati si osserva quest’anno una conferma della percentuale di fumatori che scelgono prevalentemente o occasionalmente le sigarette fatte a mano (18,6% contro il 17,0% del 2015). I principali consumatori di sigarette fatte a mano sono i giovani e giovanissimi (15-24 anni), soprattutto maschi e residenti al Centro Italia.

La sigaretta elettronica
Quest’anno si registra, per la prima volta dopo 3 anni, un sensibile incremento dell’uso della sigaretta elettronica: gli utilizzatori di e-cig sono infatti passati dall’ 1,1% del 2015 al 3,9% del 2016 (nel 2014 erano l’ 1,6%). Coloro che la usano abitualmente nel 2016 sono il 2,3% (nel 2015 erano lo 0.7%), mentre coloro che la usano occasionalmente sono l’1,6% ( nel 2015 erano lo 0,4%).

Gli utilizzatori di sigaretta elettronica sono soprattutto utilizzatori duali (sigaretta elettronica + sigaretta tradizionale) e rappresentano il 77,6% degli utilizzatori di e-cig: questa percentuale ha subito lievissime variazioni nel corso degli anni (erano il 73,1% nel 2015 e l’80,7% nel 2014). Tra questi, fumatori che non hanno modificato le loro abitudini tabagiche (5.6%) o che hanno aumentato (0.5%), ridotto leggermente (5.6%) o drasticamente (9.5%) il numero di sigarette tradizionali fumate. E ancora, tra gli utilizzatori duali, gli ex fumatori che hanno dichiarato di aver ricominciato a fumare le sigarette tradizionali assieme alla sigaretta elettronica (24.9%) o coloro che non fumavano e sono diventati consumatori duali di sigarette tradizionali e sigarette elettroniche (17.8%). Tra gli utilizzatori esclusivi di sigaretta elettronica (18,4% degli utilizzatori di e-cig) fumatori che hanno smesso di fumare (7.7%) e persone che si sono avvicinate per la prima volta alla sigaretta elettronica ma non erano fumatori (10.7%).

Numero verde e centri antifumo
L’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Iss effettua dal 2000 il censimento dei Servizi territoriali per la cessazione dal fumo di tabacco (Centri Antifumo). In passato il monitoraggio sulle attività dei Centri Antifumo e l’aggiornamento dell’anagrafica e dell’offerta dei servizi avvenivano mediante contatto telefonico e corrispondenza via mail. A partire dal 2015, la raccolta dati avviene utilizzando un sistema di rilevamento informatizzato mediante il quale ciascun Centro può aggiornare i dati accedendo ad un’area web dedicata.

Il censimento del 2016 rileva una lievissima diminuzione nel numero dei Centri Antifumo attivi sul territorio nazionale (363 ad aprile 2016, 368 nel 2015) con quasi 14.000 utenti in trattamento. In particolare, 305 Centri antifumo afferiscono al SSN e 58 alla LILT e sono localizzati soprattutto nel Nord Italia (57,3%), Nel 2015, l’84,4% dei centri antifumo ha preso in carico fino a 100 pazienti/anno. Tra i principali canali di accesso ai centri antifumo, l’invio da parte del Telefono Verde contro il Fumo 800554088 dell’ISS, che nel 2015 ha raccolto 3600 telefonate (2.274 utenti donne e 1.326 uomini) provenienti soprattutto dal Sud Italia (42,3%), ma anche dal Nord (35.3) e dal Centro (22.4%). Le telefonate hanno riguardato soprattutto utenti di età compresa tra i 46 ed i 55 anni.

Da QS

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