Fibromialgia, l’Eular rinnova le linee guida dopo 10 anni. Ecco le nuove raccomandazioni

5 Ago 2016

Linee guida aggiornate sulla fibromialgia. Le ha pubblicate l’European league against rheumatism (Eular) e forniscono raccomandazioni evidence-based per la gestione dei pazienti affetti dalla patologia. Queste nuove raccomandazioni costituiscono il primo aggiornamento delle linee guida Eular per la gestione della fibromialgia in più di un decennio e includono prove a supporto di terapie farmacologiche, non farmacologiche, complementari e alternative. Questo documento consente all’Eular di «spostarsi da raccomandazioni prevalentemente basate su opinioni di esperti a raccomandazioni saldamente basate su prove scientifiche tratte da revisioni e meta-analisi di alta qualità» scrivono gli autori. Il gruppo di lavoro, formato da 18 componenti provenienti da 12 Paesi europei, ha esaminato i dati di 107 revisioni sistematiche e/o meta-analisi.
Gli autori – coordinati da Gary J. Macfarlane dell’Università di Aberdeen (UK) – hanno trovato la prova più forte per l’educazione del paziente e l’intervento non farmacologico (esercizio fisico) come parte della terapia iniziale. Oltre a ciò, le raccomandazioni sottolineano la necessità di un approccio individualizzato, che possa includere interventi farmacologici, psicologici e/o riabilitativi, in base al singolo paziente. Gli autori, tuttavia, mettono in guardia sul fatto che le «dimensione dell’effetto per vari trattamenti è relativamente modesta» e sono necessarie ulteriori ricerche per conseguire strategie di trattamento ottimali e migliorare i risultati del paziente. Valutando i dati, il gruppo di lavoro ha preso in considerazione fattori come il numero di prove, il numero di pazienti, i risultati valutati e gli eventi avversi. Ha poi basato le raccomandazioni su una scala di 4 punti (“forte a favore / debole a favore / debole contro / forte contro”), con la forza della raccomandazione basata su “l’equilibrio tra gli effetti desiderabili e indesiderabili (considerando i valori e le preferenze), la confidenza nella grandezza degli effetti e l’uso delle risorse”.
In aggiunta alle nuove raccomandazioni, il comitato ha evidenziato cinque questioni prioritarie per la ricerca, tra cui: 1) la monoterapia è meglio di un approccio multimodale? 2) Che tipo di esercizio fisico è più vantaggioso (forza o allenamento aerobico)? 3) Le caratteristiche del paziente sono predittive della risposta terapeutica? 4) La fibromialgia con malattia articolare infiammatoria concomitante richiede un approccio terapeutico diverso? 5) Chi è meglio attrezzato per gestire i pazienti con fibromialgia? Gli autori fanno notare che concentrarsi su queste priorità di ricerca contribuirebbe a migliorare la cura dei pazienti, affrontando «problemi che, se chiariti, consentirebbero di effettuare al meglio alcuni interventi», come pure ad aiutare i pazienti nella garanzia di essere gestiti dal professionista o dalla sezione del sistema sanitario più adatti.

Ann Rheum Dis, 2016 Jul 4. doi:10.1136/annrheumdis-2016-209724

Da Doctor33

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