Eurostat: “Più di sette europei su dieci si dichiarano in buona salute”. Italia sopra la media

7 Apr 2016

In occasione della Giornata mondiale della salute, che si celebra il 7 aprile, presentati i risultati di un’indagine sulle condizioni di salute dei cittadini europei tra i 25 e i 64 anni. Il 78,7% degli italiani si sente in buona salute. Al top i greci, seguiti da irlandesi e svedesi. L’INDAGINE

Quasi tre quarti delle persone di età compresa tra i 25 ei 64 nella UE (il 73,6%) si sentono in buona salute. Il 19,5% pensa di stare discretamente mentre il 6,8% ritiene invece di stare male o molto male. È quanto rileva un’indagine Eurostat, in occasione del Giornata mondiale della salute, che si celebra il 7 aprile. Nel focus analizzate anche le condizioni di salute in base al livello di istruzione. Dai numeri che emerge come le persone ad alto livello d’istruzione hanno dichiarato una buona condizione di salute nell’85% dei casi mentre tra coloro che hanno un basso livello di istruzione la percentuale di coloro che si dichiarano in buona salute scende al 61,3%. Un divario del 23,7 punti.

Ma quali sono i Paesi in cui i cittadini dichiarano di sentirsi meglio? In testa c’è la Grecia (84,6%), seguita da Irlanda (84,2%), Svezia (82,9%), Cipro (82,7%), a Malta (82,6%) e Paesi Bassi (80,1%). L’Italia con il 78,7%  di cittadini che si sono dichiarati in buona salute è sopra la media. Nel nostro Paese ha dichiarato il 15,4% ha dichiarato di essere in condizioni discrete mentre il 5,9% in pessime condizioni.

Al contrario, la quota più alta della popolazione di età compresa tra i 25 ei 64 anni che percepisce la propria salute come cattiva o molto cattiva è stata registrata in Croazia (13,4%), seguita da Ungheria (11,4%) e Portogallo (11,3%).

Per quanto il divario in base a livello di istruzione nelle condizioni di salute auto-percepite, il livello massimo si è registrato in Polonia (il 38,6% per le persone di età compresa tra i 25 ei 64 anni con un livello di istruzione basso sta bene contro l’ 83% per quelli con un alto livello di istruzione, una differenza 44,4 punti percentuali), seguita dalla Croazia (con un gap di 42,8 pp) e Slovenia (42,4 pp). All’estremità opposta della scala, con una minore differenza c’è la Bulgaria (con 17,7 pp di gap), Malta (17,8 pp), Spagna (18,3 pp) e in Grecia (19,0 pp). Italia in buona posizione con una differenza di 20,8 punti (l’89% di persone istruite si dichiara in buona salute contro il 68,2% che si registra nelle persone con bassa formazione”.

Da QS

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