Donne e uomini in Europa: tutte le differenze su salute, lavoro, casa, istruzione. Ma anche su shopping e social media. Il report Eurostat

19 Ott 2017

Gli uomini “si sentono” meglio delle donne, ma le donne vivono più a lungo degli uomini. Un terzo dei manager nell’Ue sono donne, ma in campo lavorativo, gli uomini occupano generalmente posizioni più elevate delle donne. E le donne guadagnano in media il 16 % in meno degli uomini. La nuova pubblicazione digitale scaturita da una collaborazione (per l’Italia) Istat-Eurostat “La vita delle donne e degli uomini in Europa – un ritratto statistico”  confronta le donne e gli uomini nella loro vita quotidiana. LA PUBBLICAZIONE INTERATTIVA.

Gli uomini “si sentono” meglio delle donne (in Italia dice di stare bene l’89,6% degli uomini contro l’88,5% delle donne tra i 16 e i 44 anni, mentre oltre i 65 anni sono il 33,2% dei maschi e il 25,4% delle femmine a stra bene), ma le donne vivono più a lungo degli uomini (la loro speranza di vita in Italia è di 84,9 anni contro 80,3 degli uomini).

Le principali cause di morte – tumori, malattie cardiocircolatorie (per esempio l’infarto) e malattie cerebrovascolari (per esempio l’ictus) – sono le stesse per gravità, ma a morire sono in media di più gli uomini (il tasso di mortalità per 100mila abotamnti in Italia è rispettivamente per le tre patologie di 332,03 per gli uomini e 187,26 per le donne per i tumori, 135,74 e 72,97 per le cause cardiocircolatorie e 87,99 e 73,96 per quelle cerebrovascolari).

Sul versante occupazione invece, più sono i figli, maggiore è il divario nei tassi d’occupazione femminile e maschile (66,5 e 48,1 senza i figli e 81,8 e 43,8 con tre o più bambini) ed è più alta in assoluto la percentuale di donne disoccupate rispetto agli uomini (10,9 per gli uomini, 12,8 per le donne). Dal punto di vista della carriera, un terzo dei manager nell’Ue sono donne In Italia il 28%), ma in campo lavorativo, gli uomini occupano generalmente posizioni più elevate delle donne. E le donne guadagnano in media il 16% in meno degli uomini (ma in Italia è solo il 5,5% in meno).

Poi però è maggiore la percentuale di uomini che fa uso di alcol e fuma rispetto alle donne nell’Ue: Le donne invece leggono di più donne, ma utilizzano maggiormente i social network mentre gli uomini leggono di più le notizie.

Ci sono grandi differenze tra la vita delle donne e degli uomini in Europa, ma ci sono anche somiglianze. La nuova pubblicazione digitale scaturita da una collaborazione (per l’Italia) Istat-Eurostat “La vita delle donne e degli uomini in Europa – un ritratto statistico”  confronta le donne e gli uomini nella loro vita quotidiana e mostra anche quanto simile o differente sia la vita quotidiana delle donne e degli uomini nei paesi europei. 
La pubblicazione digitale contiene brevi testi, strumenti di visualizzazione interattiva, infografiche, foto ecc. ed è stata elaborata da Eurostat in collaborazione con gli Istituti nazionali di statistica degli Stati membri dell’Ue e dei paesi dell’EFTA ed è disponibile nella maggior parte delle loro lingue ufficiali. E contiene anche un quiz, eseguibile on line, per l’autocomprensione della propria conoscenza delle differenze uomo-donna
Le tappe importanti della vita
In tutti gli Stati membri le donne lasciano la casa dei genitori e si sposano prima degli uomini.
La vita si snoda attraverso numerose tappe, come l’inizio della scuola, l’entrata nel mondo degli adulti con l’abbandono della casa dei genitori e l’inizio del lavoro, il matrimonio, la nascita dei figli, la pensione… e sono profonde le differenze tra le donne e gli uomini.
L’analisi di queste tappe della vita mostra come, per esempio, in media nell’Ue nel 2016 le donne lasciano la casa dei genitori due anni prima degli uomini (all’età di 25 anni le donne e di 27 gli uomini). Le donne si sposano anche prima in quasi tutti gli Stati membri, con uno scarto di più di 3 anni al primo matrimonio in Bulgaria, Grecia e Romania, mentre risulta inferiore ai 2 anni in Irlanda, Lituania, Portogallo e Regno Unito. Nel 2015 nell’Ue le donne hanno partorito il primo figlio in media all’età di 29 anni, passando da circa 26 anni in Bulgaria, Lettonia e Romania a quasi 31 anni in Spagna ed in Italia.
Le donne vivono più degli uomini
Un’altra differenza significativa tra le donne e gli uomini è la speranza di vita. In tutti gli Stati membri, le donne vivono più degli uomini: nel 2015 nell’Ue la media è di 83,3 anni per le donne e di 77,9 anni per gli uomini, con un divario di 5 anni e mezzo. Tra gli Stati membri, la differenza tra le donne e gli uomini varia dai 10-11 anni in Lettonia e Lituania a poco meno di 4 anni in Danimarca, Irlanda, Cipro, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito.
Vivere insieme
Le donne sono il 5 % più degli uomini nell’Ue
Come conseguenza di un’aspettativa di vita più lunga, nell’Ue ci sono più donne che uomini, con 105 donne ogni 100 uomini (5 % in più) nel 2016. Questo succede in quasi tutti gli Stati membri, con differenze più marcate in Lettonia (18 % in più), Lituania (17 % in più) ed Estonia (13 % in più), mentre Lussemburgo, Malta e Svezia hanno un numero di uomini leggermente superiore alle donne.
Riguardo ai giovani fino ai 18 anni di età, si verifica il fenomeno opposto con il 5 % in più di ragazzi rispetto alle ragazze; invece tra le fasce d’età più anziane con 65 anni e più, le donne sono il 33 % in più.
Il numero di donne che vivono sole con i figli è sette volte superiore a quello degli uomini
Se analizziamo il modo di vivere delle donne e degli uomini – coppie, single, con o senza figli – si possono vedere numerose differenze. Nell’Ue nel 2016, il 7,7 % delle donne di età 25-49 anni vive sola con i figli, rispetto all’1,1 % degli uomini della stessa età. Per i single senza figli nella stessa classe d’età, la percentuale è del 9,5 % per le donne e del 16,1 % per gli uomini.
Un altro gruppo che presenta ampie differenze tra le donne e gli uomini sono i single che hanno 65 anni o più: la percentuale di donne anziane che vivono da sole (40,1 %) è doppia di quella degli uomini (19,7 %).
Per altri gruppi ci sono differenze minori. Per i giovani tra i 15 e i 24 anni, l’8,2 % delle donne e il 7,8 % degli uomini vivono da soli. Lo stesso succede per quelli che vivono in coppia: 44,9 % delle donne e 48,2 % degli uomini di 15 e più nell’Ue vivono in coppia.
Percezione della salute
Gli uomini più delle donne hanno una percezione positiva della propria salute
La percezione che le persone hanno della propria salute è influenzata da un insieme complesso di fattori, tra cui quelli ambientali e culturali insieme alle condizioni socioeconomiche. Come è prevedibile con l’avanzare dell’età diminuisce la percezione di essere in buona salute e questo accade sia per le donne che per gli uomini.
Per quanto riguarda le diverse classi d’età, per le persone tra i 16 e i 44 anni, nel 2014 l’86 % delle donne dell’Ue e l’87 % degli uomini si considera in buona salute. Questa percentuale scende al 61 % delle donne e al 65 % degli uomini per chi ha dai 45 ai 64 anni, per quelli che hanno 65 anni e più invece arriva rispettivamente al 35 % e al 41 %. In quasi tutti gli Stati membri, è più ampia la quota degli uomini che hanno la percezione di essere in buona salute rispetto a quella delle donne e la differenza aumenta con l’aumentare dell’età. E’ interessante notare che anche la differenza tra gli Stati membri aumenta con l’aumentare dell’età.
Cause di morte
Tumori, malattie cardiocircolatorie (per esempio l’infarto) e malattie cerebrovascolari (per esempio l’ictus) sono le tre cause di morte più comuni sia per le donne che per gli uomini nell’Ue.
Per le tre tipologie, le morti tra gli uomini sono più frequenti di quelle fra le donne: nell’ Ue nel 2014, 349 uomini su 100.000 sono morti di tumore mentre le donne sono state 201, 171 uomini ogni 100.000 sono morti per malattie cardiache a fronte di 94 donne e 93 uomini per 100.000 sono morti per malattie cerebrovascolari contro 79 donne.
Soddisfazione per la propria vita
Le donne e gli uomini sono egualmente felici della propria vita
Come già menzionato in questo capitolo, vi sono ampie differenze nella vita delle donne e degli uomini; tuttavia, quando si misura la soddisfazione per la propria vita la percezione che se ne ha è quasi uguale. In media nell’Ue, nel 2013 le donne dai 16 anni in su valutano la propria soddisfazione di vita a 7,0 in una scala da 0 a 10, mentre gli uomini la valutano 7,1. Nella maggior parte degli Stati membri il punteggio o è uguale o differisce di 0,1.
Istruzione
In proporzione le donne hanno un grado d’istruzione più alto degli uomini
Se consideriamo il ciclo d’istruzione completato, quasi non vi sono differenze tra le donne e gli uomini nell’Ue per i livelli d’istruzione inferiore, mentre per i livelli superiori si possono individuare percorsi differenti.
Nel 2016 nell’Ue quote uguali di donne e di uomini tra i 25 e i 64 anni (23 %) hanno completato solo il ciclo d’istruzione inferiore (istruzione secondaria di primo grado).
Una percentuale minore di donne (45 %) rispetto agli uomini (48 %) nell’Ue ha concluso con il conseguimento del diploma il livello medio d’istruzione (scuola secondaria superiore o post-diploma non terziaria). Lo stesso percorso si può osservare in quasi tutti gli Stati membri.
Per quanto riguarda l’istruzione terziaria, il 33 % delle donne nell’Ue ha conseguito il diploma, contro il 29 % degli uomini. In questo livello d’istruzione si registra una maggioranza di donne in quasi tutti gli Stati membri, con differenze più marcate tra donne e uomini negli Stati membri del Baltico come del resto in Finlandia, Svezia e Slovenia.
Percorso lavorativo
Più sono i figli, maggiore è il divario nei tassi d’occupazione femminile e maschile.
In media, nell’Ue il tasso di occupazione degli uomini è più alto di quello delle donne (72 % e 61 % rispettivamente nel 2016). E’ comunque interessante notare che la differenza tra il tasso di occupazione delle donne e degli uomini aumenta con il numero di figli. Nell’Ue nel 2016, il tasso di occupazione per le donne senza figli è il 65 %, mentre è il 73 % per gli uomini. Con un figlio, il tasso aumenta al 71 % per le donne e all’85 % per gli uomini. Per le donne con due figli, il tasso rimane quasi invariato al 70 %, mentre quello degli uomini aumenta all’89 %. Per le persone con tre o più figli, il tasso di occupazione diminuisce al 55 % per le donne, mentre per gli uomini è dell’84 %. Questa struttura si osserva nella larga maggioranza degli Stati membri..
Quasi un terzo delle donne occupate lavora part-time
Un aspetto importante della conciliazione fra gli impegni di lavoro e la famiglia è il lavoro part-time. Tuttavia questa tipologia non è presente in modo uniforme tra le donne e gli uomini: nell’Ue nel 2016, il 32 % delle donne occupate lavora part-time, contro il 9 % degli uomini. Ci sono poi alcune differenze tra gli Stati membri, con le quote più alte di donne in part-time nei Paesi Bassi (77 %), Austria (47 %) e Germania (46 %) e di uomini nei Paesi Bassi (26 %) e in Danimarca (17 %). Le quote più basse di occupati in part-time si osservano in Bulgaria (2 % sia per le donne che per gli uomini).
E’ più alta la percentuale di donne disoccupate rispetto agli uomini.
Nell’Ue nel 2016, il tasso di disoccupazione  è l’8,7 % per le donne e l’8,4 % per gli uomini. In quattordici Stati membri, il tasso di disoccupazione è più alto per le donne, in tredici è più alto per gli uomini e in Ungheria è uguale. Nei paesi dove il tasso di disoccupazione è maggiore per le donne rispetto agli uomini, le differenze più ampie si riscontrano in Grecia (28,1 % per le donne e 19,9 % per gli uomini) e in Spagna (21,4 % e 18,1 %). Nella situazione opposta, con tassi di disoccupazione inferiori per le donne rispetto agli uomini, le maggiori differenze si osservano in Irlanda (6,5 % per le donne e 9,1 % per gli uomini), in Lettonia (8,4 % per le donne e 10,9 % per gli uomini) e in Lituania (6,7 % e 9,1 %).
Carriera
Un terzo dei manager nell’Ue sono donne
In campo lavorativo, gli uomini occupano generalmente posizioni più elevate delle donne. Per esempio, un terzo (33 %) dei manager nell’Ue nel 2016 erano donne. La percentuale di donne in questa posizione non supera il 50 % in nessuno degli Stati membri: la quota maggiore si osserva in Lettonia (47 %), Polonia e Slovenia (entrambe 41 %), Lituania, Ungheria e Svezia (tutti al 39 %). All’opposto, le percentuali più basse si trovano in Lussemburgo (18 %), nella Repubblica Ceca, nei Paesi Bassi e in Grecia (tutti al 25 %).
Reddito
Le donne guadagnano in media il 16 % in meno degli uomini
Nel 2015, le donne hanno guadagnato il 16,3 % in meno degli uomini nell’Unione europea, se si confronta la retribuzione lorda oraria media. Mediamente questo divario retributivo di genere è presente in tutti gli Stati membri, ma varia da paese a paese. Le differenze più ampie si osservano in Estonia (26,9 %), nella Repubblica Ceca (22,5 %), in Germania (22,0 %), Austria (21,7 %) e nel Regno Unito (20,8 %). D’altra parte, le minori differenze di reddito tra le donne e gli uomini si registrano in Lussemburgo e in Italia (entrambi al 5,5 %), in Romania (5,8 %), in Belgio (6,5 %) e in Polonia (7,7 %).
A livello d’indicatore non corretto, il divario retributivo fra donne e uomini fornisce un quadro generale delle diseguaglianze di genere in termini di paga oraria. Parte delle differenze di retribuzione si possono spiegare con le caratteristiche individuali delle donne e degli uomini occupati (per es. esperienza e istruzione) e con la segregazione di genere a livello occupazionale (per es. ci sono più uomini che donne in alcuni settori/occupazioni con retribuzioni mediamente più alte rispetto ad altri settori/occupazioni). Di conseguenza il divario retributivo è legato a svariati fattori culturali, legali, sociali ed economici che vanno molto oltre la mera questione di un’uguale retribuzione per un uguale lavoro.
Le maggiori differenze di paga oraria riguardano i manager
Nel confronto sulla paga oraria delle diverse professioni, nel 2014 le donne hanno guadagnato in media meno degli uomini nell’Unione europea in tutti i nove gruppi di professioni elencati. Questo è accaduto in tutti gli Stati membri, con pochissime eccezioni. La professione che ha registrato le differenze più ampie nella paga oraria (23% più bassi per le donne che per gli uomini) è quella dei manager. Le differenze minori si sono osservate nei lavori impiegatizi (impiegati d’ufficio, segretarie ecc.) e per i lavoratori dei servizi e del commercio (entrambi inferiori dell’8%), due delle professioni con i salari più bassi.
Abitudini alimentari e pratica sportiva
E’ maggiore la percentuale di uomini che fa uso di alcol e fuma rispetto alle donne nell’Ue…
Riguardo al consumo di alcol, sigarette o frutta e verdura ci sono profonde differenze tra le donne e gli uomini nell anche tra gli Stati membri.
Una maggiore percentuale di uomini rispetto alle donne nell’Ue beve alcol ogni settimana (nel 2014 il 38 % degli uomini’Ue di 18 anni o più, rispetto al 23 % delle donne). Tra gli Stati membri, le percentuali per gli uomini variano dal 21 % in Lettonia al 52 % nel Regno Unito, mentre per le donne dal 5 % in Romania e Lituania al 40 % nel Regno Unito.
Una maggiore percentuale di uomini rispetto alle donne nell’Ue sono fumatori (24 % degli uomini di 18 anni o più sono fumatori giornalieri, rispetto al 16 % delle donne). La proporzione per gli uomini va dal 10 % in Svezia al 40 % a Cipro e per le donne dal 9 % in Romania al 23 % in Austria.
Diversamente dal consumo di alcol e dal fumo, il consumo regolare di frutta e verdura è considerato un elemento importante per una dieta sana e bilanciata. Nel 2014 nell’Ue, il 49 % degli uomini mangia da una a quattro porzioni di frutta e verdura giornalmente, rispetto al 54 % delle donne. La percentuale per gli uomini varia dal 26 % nei Paesi Bassi al 70 % in Belgio, mentre per le donne dal 32 % nei Paesi Bassi al 73 % in Belgio.
… e anche se fanno sport con maggiore regolarità…
Altra componente della vita sana è una regolare attività fisica. Nel 2014 nell’Ue il 36 % degli uomini dedica ogni settimana 150 minuti o più allo sport e all’attività fisica non legata al lavoro, rispetto al 26 % delle donne. Per gli uomini la proporzione va dal 14 % in Romania al 55 % in Finalndia, mentre per le donne dal 4 % in Romania al 57 % in Danimarca.
… ancora alta la percentuale dei sovrappeso
Tutti i fattori citati hanno un impatto sul peso. Nel 2014 nell’Ue, il 57 % degli uomini sono considerati in sovrappeso (con un indice di massa corporea pari a 25 o più), rispetto al 44 % delle donne. La proporzione tra gli Stati membri varia per gli uomini dal 52 % nei Paesi Bassi ed in Francia al 66 % in Croazia, mentre per le donne dal 35 % in Italia al 54 % in Malta.
Attività culturali e rapporti sociali
La lettura dei libri è più diffusa tra le donne
Anche le attività sociali, come incontrare gli amici, e le abitudini culturali, come andare a concerti, evidenziano differenze tra le donne e gli uomini.
La lettura di libri è più diffusa tra le donne rispetto agli uomini nell’Ue (42 % delle donne e 31 % degli uomini nel 2013), così come la partecipazione a spettacoli, quali i concerti (30 % delle donne e 27 % degli uomini nel 2015). Le abitudini culturali, come andare al cinema (28 % delle donne e 27 % degli uomini) e la visita a siti di carattere culturale (27 % sia per le donne che per gli uomini) oppure incontrarsi con gli amici (23 % sia delle donne che degli uomini), sono risultati molto simili tra le donne e gli uomini.
Comunque, nell’Ue la partecipazione ad eventi sportivi risulta più comune tra gli uomini rispetto alle donne (21 % degli uomini e 13 % delle donne).
Uso di Internet
Le donne utilizzano maggiormente i social network mentre gli uomini leggono di più le notizie
Nell’Ue le donne utilizzano la rete un po’ meno degli uomini (77 % delle donne tra i 16 e i 74 anni utilizzano internet almeno una volta alla settimana nel 2016, rispetto all’81 % degli uomini).
Se analizziamo gli scopi dell’utilizzo di internet, si vede una percentuale minore di donne rispetto agli uomini che nell’Ue leggono le notizie online (68 % delle donne e 72 % degli uomini che hanno utilizzato internet negli ultimi tre mesi nel 2016). Non si registrano differenze significative nell’uso di internet per le chiamate telefoniche (38 % delle donne e 40 % degli uomini), l’internet banking (58 % delle donne e 60 % degli uomini) e la ricerca di lavoro (22 % delle donne e 21 % degli uomini nel 2015). Sull’invio e ricezione di e-mail, non vi sono differenze (86 % sia per gli uomini che per le donne).
D’altra parte, una percentuale maggiore di donne utilizza internet per partecipare ai social network (65 % delle donne e 61 % degli uomini).
Una più ampia percentuale di donne acquista abbigliamento online, mentre gli uomini acquistano online l’elettronica
L’utilizzo di internet per gli acquisti online è leggermente meno frequente tra le donne che tra gli uomini (65 % delle donne che utilizzano internet hanno fatto acquisti online nel 2016, rispetto al 67 % degli uomini). Tuttavia, c’è differenza tra quello che comprano le donne e gli uomini. Una più ampia percentuale di donne rispetto agli uomini acquista abiti su internet (68 % delle donne e-shopper, rispetto al 56 % degli uomini), mentre una percentuale molto maggiore di uomini compra attrezzature elettroniche (17 % delle donne e-shoppers e 31 % degli uomini).
Si registrano differenze minori riguardo all’acquisto di film online (20 % delle donne e-shoppers e 26 % degli uomini), casalinghi (43 % e 45 %), prenotazioni di viaggi e alloggio (51 % e 52 %) e non c’è differenza nell’acquisto online di biglietti per eventi (entrambi 38 %).
Cura dei figli e lavori domestici
Una percentuale molto maggiore di donne, rispetto agli uomini, si dedica alla cura dei figli, ai lavori domestici e alla cucina
In tutti gli Stati membri c’è una percentuale maggiore di donne, rispetto agli uomini, che si occupa della cura dei figli, dei lavori domestici e della cucina. Nel 2016 nell’Ue, il 92 % delle donne tra i 25 e i 49 anni (con figli sotto i 18) si prendono cura dei propri figli quotidianamente, rispetto al 68 % degli uomini. Tra gli Stati membri, le differenze più ampie tra le donne e gli uomini si osservano in Grecia (95 % delle donne e 53 % degli uomini) e a Malta (93 % e 56 %), mentre quelle minori sono in Svezia (96 % delle donne e 90 % degli uomini) e in Slovenia (88 % e 82 %).
Riguardo alle attività domestiche e alla cucina, le differenze sono ancora maggiori. Nel 2016 nell’Ue, il 79 % delle donne cucina e/o svolge attività domestiche quotidianamente, rispetto al 34 % degli uomini. Le differenze più ampie tra le donne e gli uomini si registrano in Grecia (85 % delle donne e 16 % degli uomini) e in Italia (81 % e 20 %), mentre quelle più ridotte in Svezia (74 % delle donne e 56 % degli uomini) e in Lettonia (82 % e 57 %).

 

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