Depressione. Disfunzioni del microcircolo aumentano il rischio

7 Giu 2017

I danni micro-circolatori, a carico del cervello o a livello periferico, possono predisporre all’insorgenza della depressione in età adulta? Secondo una metanalisi degli studi, condotta da un team olandese, l’ipotesi è confortata dalle evidenze cliniche. Lo studio è stato pubblicato da Jama Psychiatry.

(Reuters Health) – La disfunzione a livello del microcircolo, sia periferico che cerebrale, sarebbe associata all’aumento del rischio di depressione tra le persone con 40 anni o più. È quanto ipotizza una ricerca guidata da Miranda Schram del Maastricht University Medical Center, in Olanda. I risultati della ricerca, una meta-analisi, sono stati pubblicati da JAMA Psychiatry.

Lo studio
Per studiare il legame tra depressione e disfunzione a livello del microcircolo, i ricercatori olandesi hanno passato al vaglio studi già pubblicati in letteratura che riguardavano persone affette dalle due patologie e che avevano più di 40 anni. Complessivamente, dunque, Schram e colleghi hanno raccolto dati relativi 43.600 persone di cui 9.203 con depressione. Sulla base di come veniva valutata la disfunzione a livello del microcircolo, il rischio di depressione aumentava fino al 58%. Quando la risonanza magnetica evidenziava microinfarti a livello cerebrale, le persone avevano il 30% in più di rischio di soffrire di depressione.

“L’ipotesi è che questo danno possa alterale la comunicazione a livello di importanti aree del cervello che controllano l’umore – dice Schram – Il sistema del microcircolo porta ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti. Il cervello è molto vulnerabile ai cambiamento del microcircolo, perché il tessuto cerebrale è molto esigente e richiede molto ossigeno per funzionare correttamente”.
Secondo Bret Rutherford, del New York State Psychiatric Institute e del Columbia University Department of Psychiatry di New York, in realtà questo studio non può dimostrare che la disfunzione a livello del microcircolo sia la causa della depressione. “I rapporti tra invecchiamento del cervello e disturbi neuropsichiatrici vanno entrambi nella stessa direzione, per cui è complicato valutarli”, ha spiegato l’esperto, non coinvolto nello studio. “Per esempio potrebbe essere che i danni a livello del microcircolo causino la depressione, ma potrebbe anche essere vero il contrario, ovvero che la depressione causa danni ai capillari”.

Fonte: JAMA Psychiatry

Andrew Seaman

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)  

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