ANZIANI, IL LATO UMANO DELLA CURA

6 Lug 2018

I bollini RosArgento alle strutture che tutelano la dignità

L’invecchiamento della popolazione e le sue conseguenze in termini di fragilità, malattia e disabilità, unitamente al fenomeno di mutamento del tessuto familiare in atto, rendono oggi più di ieri molto complessa la gestione dell’anziano.
In Italia le donne over 65 sono 7,5 milioni, 2 più degli uomini: una popolazione destinata ad aumentare che pone a volte le famiglie nella condizione di dover ricoverare, seppur con grande dispiacere, i propri cari non autosufficienti affetti da demenze, disabilità e comorbilità in Residenze sanitarie assistenziali per poter offrire loro un’assistenza che a domicilio a un certo punto risulta impossibile.
I Bollini RosaArgento (www.bollinirosargento.it) sono il riconoscimento attribuito da Onda alle Rsa che rispondono a caratteristiche in grado di garantire il benessere degli ospiti tutelandone la loro dignità: un riconoscimento che consente di supportare famiglie e caregiver nell’identificazione del luogo di cura più adatto alle diverse esigenze del proprio caro. Non parliamo tanto di requisiti clinico-assistenziali che dovrebbero essere garantiti trattandosi di strutture pubbliche o private accreditate che si autocandidano, ma di requisiti di umanizzazione delle cure. Vengono quindi valutati con grande attenzione alcuni parametri quali l’esistenza di spazi per la socializzazione e di spazi per incontri riservati tra ospiti e famigliari, la possibilità per una coppia di anziani coniugi di convivere nella stessa stanza, l’opportunità, per ricreare un ambiente famigliare, di arredare la propria camera con mobili/oggetti personali.
Altri elementi analizzati sono la possibilità di scegliere il menù, l’esistenza di un supporto psicologico rivolto ai famigliari degli ospiti, la presenza di volontari, l’esistenza di attività di animazione e anche la possibilità di attivare una procedura di accompagnamento al fine vita che preveda il coinvolgimento dell’ospite e dei suoi familiari. Sono molteplici le attività che vengono organizzate all’interno di questo circuito di Rsa virtuose: il concorso letterario Dai voce alla tua storia ha per esempio di recente raccolto testimonianze di grande impatto da parte di operatori sanitari e famigliari di anziani ospiti nelle strutture mettendo in luce quanto l’attenzione alle piccole cose, la solidarietà, la condivisione e l’empatia siano importanti per le persone anziane che vivono di ricordi e che non hanno un orizzonte lontano. Assistiamo spesso sbigottiti a episodi di brutalità e violenza nei confronti degli anziani: persone fragili, melanconiche, rassegnate, inermi come i bambini piccoli, ma che non suscitano la stessa tenerezza: per questo è importante che il lato umano della cura, quasi più della terapia stessa, sia al centro del percorso di assistenza all’interno di queste strutture.

di Francesca Merzagora – presidente Onda

Da: Buone Notizie|Corriere.it

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