Tumori uro-genitali

I tumori uro-genitali coinvolgono gli organi dell’apparato urinario e genitale, in particolare reni, vescica, testicoli, pene e prostata. Da parte della popolazione maschile c’è ancora scarsa sensibilità su queste patologie: si stima che otto uomini su dieci non si sottopongano a una visita urologica nella loro vita.

Adottare corretti stili di vita rappresenta una prima, preziosa arma di prevenzione.

Approfondimenti

Il tumore al testicolo è relativamente raro, può manifestarsi a qualsiasi età anche se la sua incidenza è particolarmente elevata nella fascia tra i 15 e i 35 anni.

Per la prevenzione è importante controllare regolarmente, fin dalla nascita, la posizione dei testicoli e, in caso di mancata discesa di uno dei due organi, parlarne col pediatra per valutarne la correzione chirurgica. Il criptorchidismo (cioè la mancata discesa del testicolo nel sacco scrotale) può aumentare fino a 10 volte il rischio di tumore, ma le probabilità si riducono se l’anomalia viene corretta chirurgicamente (il rischio è X2 se l’intervento avviene prima dei 6 anni di età e X5 se eseguito entro i 13 anni).

Buona abitudine sono l’auto-osservazione e l’auto-palpazione, eseguite regolarmente a partire dalla pubertà, per rilevare cambiamenti di dimensione, forma, colore e consistenza dei testicoli o la presenza di formazioni nodulari.

Tra i fattori di rischio si segnala il tabagismo.

I sintomi del tumore al testicolo sono:

-modificazione del volume del testicolo;
-gonfiore/senso di pesantezza al testicolo;
-presenza di formazione nodulare;
-insorgenza di dolore.

La diagnosi del tumore viene effettuata tramite una ecografia e il dosaggio di alcuni marcatori (sostanze presenti nel sangue prodotte dalle cellule tumorali o indotte dalla presenza del tumore); nel caso di sospetta positività, si procede con la biopsia.

Quando il tumore è diagnosticato in fase iniziale ed è limitato al testicolo, la chirurgia – con o senza radioterapia – è la prima scelta. Nelle forme più avanzate, invece, è necessario ricorrere alla chemioterapia.

Dopo l’asportazione del testicolo può essere inserita una protesi al fine di mantenere l’aspetto estetico dello scroto.
La rimozione del testicolo non comporta in genere problemi sessuali o riduzione della fertilità.

Grazie ai progressi degli ultimi anni, 9 casi di tumore del testicolo su 10 si curano oggi con successo quando la diagnosi è precoce.

È frequente soprattutto negli over 50, con la maggiore concentrazione di casi nella fascia di età 75+.

Tra le strategie di prevenzione:

  • corretta igiene genitale quotidiana;
  • vaccinazione anti-HPV, preferibilmente nell’arco del 12° anno di vita (la presenza di un’infezione da Papilloma virus aumenta il rischio da quattro a otto volte);
  • utilizzo del profilattico (già durante i preliminari);
  • protezione dai raggi solari;
  • stop fumo.

La scelta del trattamento e la probabilità di guarigione dipendono dallo stadio della malattia. Se il tumore è individuato precocemente, è possibile intervenire con un laser e chemioterapia che consentono la conservazione dell’organo nella maggior parte dei casi (oltre 6 casi su 10).

 

La prostata è una ghiandola che produce una parte del liquido seminale; è posta al di sotto della vescica, anteriormente all’intestino retto.

Il cancro della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile (rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo) ed è in continuo aumento per la diffusione delle pratiche diagnostiche (test del PSA, visita urologica, biopsia) e l’invecchiamento della popolazione. La malattia è infatti più comune negli ultra-50enni e la sua frequenza aumenta con l’età.

Circa la metà di tutti i tumori prostatici diagnosticati ha una prognosi e un’evoluzione favorevoli.

Per quanto riguarda i sintomi, il tumore della prostata è inizialmente asintomatico e può essere diagnosticato in seguito a visita specialistica urologica o controllo del PSA (antigene prostatico specifico, rilevabile attraverso un prelievo di sangue). Quando la massa tumorale cresce, per effetto della compressione delle strutture circostanti, compaiono sintomi urinari quali difficoltà a urinare, minzione frequente e/o dolorosa, presenza di sangue nelle urine o nello sperma, sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica.

I sintomi urinari possono essere anche la spia di patologie prostatiche di tipo benigno come l’ipertrofia: sarà lo specialista urologo a valutare l’opportunità di eseguire esami di approfondimento per una diagnosi differenziale.

Oggi sono disponibili molte opzioni di trattamento per il tumore prostatico: la soluzione terapeutica più appropriata allo specifico caso dovrà essere individuata dallo specialista in base alle caratteristiche del paziente e al grado di malattia.

Tra i fattori di rischio per il tumore della prostata:

-età: il rischio aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa 2 tumori su 3 vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni;
-familiarità: il rischio di ammalarsi è doppio per chi ha un parente consanguineo con la malattia rispetto a chi ha anamnesi familiare muta;
-presenza di particolari mutazioni genetiche (BRCA1 e BRCA2);
-stili scorretti di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, sedentarietà.

Non esiste una prevenzione primaria specifica per il tumore prostatico anche se risultano valide le buone abitudini a tavola (dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, povera di grassi saturi e limitato consumo di carne rossa) associate al mantenimento del proprio peso forma e a uno stile di vita attivo.

È importante programmare regolari visite urologiche di controllo e rivolgersi al medico tempestivamente nel caso di insorgenza di disturbi urinari.

Informazioni

EUROPA UOMO

Sito web

https://www.europauomo.it/

ASS. ITALIANA MALATI DI CANCRO, PARENTI e AMICI

Sito web

https://www.aimac.it/

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