Disturbi erettili

La disfunzione erettile (DE) consiste nell’incapacità (ricorrente/persistente) di ottenere e/o mantenere un’erezione tale da consentire rapporti sessuali soddisfacenti.
Si stima che il problema interessi circa il 13% della popolazione maschile italiana (3 milioni) con un’incidenza che aumenta con l’età e che risulta maggiore dopo i 70 anni.

La DE può dipendere da cause organiche (su base vascolare, neurologica o ormonale) o psicologiche.
Tra i fattori di rischio più comuni: scorretti stili di vita (fumo di sigaretta, sedentarietà, obesità) e patologie metaboliche come il diabete e l’ipercolesterolemia. La DE può rappresentare anche l’effetto collaterale di alcuni farmaci (es. beta-bloccanti).

L’insorgenza improvvisa di DE è un’importante “spia” dello stato di salute generale e in particolare cardio-vascolare e per questo non deve mai essere sottovalutata.
Ad eccezione di alcuni casi specifici, la DE può essere trattata con successo. La partner riveste un ruolo fondamentale nella diagnosi e nel trattamento del disturbo.

Approfondimenti

Il primo approccio consiste nell’individuare e possibilmente eliminare i fattori di rischio modificabili come fumo, obesità e sedentarietà.

Qualora siano riconosciute cause organiche specifiche, possono essere adottate soluzioni terapeutiche mirate.  Nella maggioranza dei casi, tuttavia, non risulta possibile riconoscere una “causa” di DE e dunque la terapia ha una funzione sintomatica: non potrà risolvere definitivamente il problema ma consentirà di ottenere erezioni valide.

La classe degli inibitori selettivi delle fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5i) rappresenta il trattamento di prima linea della DE. Sono farmaci che stimolano l’afflusso di sangue nelle strutture erettili del pene (corpi cavernosi), migliorando la qualità dell’erezione. Si tratta di molecole sicure ed efficaci, controindicate in pochi limitati casi (assunzione di nitrati, retinite pigmentosa).

Numerosi studi hanno dimostrato come la partner femminile abbia un ruolo determinante nella decisione dell’uomo di rivolgersi all’andrologo per problemi di impotenza e nell’aderenza a un’eventuale terapia medica per la DE.

Trattamenti di seconda linea si basano sulla somministrazione di sostanze vaso-attive sotto forma di iniezioni intracavernose o di crema ad applicazione locale. L’impianto protesico rappresenta “l’ultima soluzione” in pazienti che non rispondono in modo soddisfacente a nessuna altra terapia.

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