DEPRESSIONE E FUNZIONI COGNITIVE NELLA PERIMENOPAUSA

7 Mag 2020

La depressione maggiore è il disturbo mentale più comune. Le donne risultano affette da depressione circa due volte più degli uomini dall’adolescenza all’età adulta, con esordio più precoce, maggior gravità clinica e durata degli episodi. Ne parla sull’ultimo numero dell’Italian Journal of Gender- Specific Medicine il professor Claudio Mencacci, psichiatra, presidente della Società italiana di Neuropsicofarmacologia, direttore del Dipartimento Neuroscienze e Salute mentale Dipendenze dell’Azienda S.S.T. Fatebenefratelli – Sacco di Milano.

La perimenopausa si configura come un periodo di particolare vulnerabilità per le ricorrenze depressive. Oltre alla sintomatologia fisica e affettiva va posta attenzione ai sintomi cognitivi quali memoria di apprendimento, funzioni esecutive e velocità psicomotoria. I sintomi cognitivi spesso si ritrovano come sintomi residui e sono strettamente correlati al mancato recupero del funzionamento psicosociale. Durante la perimenopausa solo il 20% delle donne risulta asintomatico. Della restante percentuale, il 70% lamenta sintomi vasomotori associati al almeno uno tra disturbi del sonno, disturbi affettivi e alterazione delle funzioni cognitive. La perimenopausa rappresenta una finestra di vulnerabilità per depressione ma anche per l’insorgenza di deficit cognitivi. Una delle ipotesi più accreditate pone l’accento sul ruolo degli estrogeni e del loro andamento fluttuante in questa fase di vita.

La depressione è anche fattore di rischio per malattie neurodegenerative legate all’invecchiamento cerebrale e alla carenza estrogenica. Infine, per l’approccio farmacologico ai disturbi affettivi e cognitivi legati alla perimenopausa, come anche per le problematiche d’ansia e i sintomi vasomotori, evidenze crescenti supportano l’uso di antidepressivi serotoninergici.

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